Centro Napoletano di Psicoanalisi

Centro Napoletano di Psicoanalisi

Quaderni del CNP

I Quaderni del CNP pubblicati fino ad oggi sono:

 
 
1) Psicoanalisi e teoria della culturaRiflessioni su un classico: Il disagio della civiltà
                          a cura di Mario Donadio e Rossella Pozzi
 

Reinterrogare un classico, <Il disagio della civiltà> di Freud, per reinterrogarsi – dal vertice della teoria e della clinica psicoanalitiche, nell’incontro con altre discipline, altri saperi ed altre esperienze – sull’attualità del disagio che la tensione interna ad ogni civiltà comporta e che la nostra specifica forma di civiltà determina.

 
2) Metapsicologia Oggi
                         a cura di Olga Pozzi e Sarantis Thanopulos
                            scritti di Domenico Chianese, Francesco Conrotto, Giovanni De Renzis, Sergio Moravia, Lucio Russo, Antonio Alberto Semi
 
Perché Metapsicologia oggi? Qual è il senso dell’operazione di interrogarsi,
a distanza di un centenario, sulla validità, opportunità o perfino necessità di mantenere in essere, più che la metapsicologia semplicemente, <una> metapsicologia comunque, sulle tracce di quel percorso indicato originariamente da Freud, teso a sostenere che qualsivoglia trasformazione della metapsicologia non avrebbe intaccato la validità della psicoanalisi?
Se è vero, come ritengo sia vero, che il dissenso culturale di cui godevano all’epoca le <scandalose> teorie (e tecniche) freudiane perché allora, comunque, ancora qualcosa riusciva a fare scandalo non fu in grado di produrre alcun rilevabile snaturamento, attualmente, al contrario, il rischio divenuto più incombente: e lo e diventato proprio in ragione dello straripante consenso di cui la psicoanalisi ha usufruito nei decenni passati, che ha grandemente facilitato, per contro, diluizioni e potature significative, sia in campo teorico che clinico.
Da più parti ormai, nel mondo psicoanalitico e non, ci si interroga sul come considerare alcuni sviluppi del pensiero psicoanalitico successivi ai modelli
classici: se, in altri termini, cognitivismo, intersoggettivismo, analisi del Sé,teorie cliniche, narrativismo,empirismo, risultati delle ricerche sul mondo interpersonale del bambino e di alcune attuali propensioni interdisciplinari rappresentino espansioni modificate e compatibili con le teorie psicoanalitiche in senso proprio, <classiche>; oppure se,al contrario,pur derivate da queste, ne costituiscanoil superamento. E in ogni caso, quali tra esse si possano ritenere attendibili e congruenti dal vertice di osservazione psicoanalitico. E se, in particolare, i risultati derivati dalle ricerche delle neuroscienze e quelli ottenuti dalle osservazioni del comportamento infantile siano da considerare in grado di promuovere, ed eventualmente attraverso quali metodi, una revisione radicale delle teorie sull’inconscio. Per fare qualche esempio: quali implicazioni possono conseguire per le teorie psicoanalitiche <classiche> dalla conoscenza he il bambino, gia dai primissimi tempi della sua vita, possiede molte più capacità di auto ed eteroregolazione affettive, cognitive, mnemoniche di quanto fosse precedentemente assegnato? Qual è il senso, tutto per la verità da indagare ancora, della rivalutazione dell’importanza prioritaria della <presenza dell’analista come persona reale> ai fini dell’efficacia terapeutica? O dell’attenzione all’incidenza della <realtà> nella complessa questione della raumatogenesi, delle <carenze ambientali> di vario tipo nella responsabilità dell’insorgenza del disagio psichico in tutte le sue declinazioni? Una delle possibili risposte a questi interrogativi è che, pur se la psicoanalisi dovesse scomparire, l’inconscio non scomparirebbe con essa ed avrebbe comunque sempre bisogno di <una> metapsicologia per poter essere compreso nei suoi derivati e di una funzione cosciente in grado di leggerli.
 
 
3) Violenza e Simbolizzazione. 
                         a cura di Alessandro Garella e Roberto Musella
 
4) Le Figure del Vuoto. I sintomi della contemporaneità: anoressie, bulimie, depressioni e dintorni.
                         a cura di Luigi Rinaldi e Maria Stanzione 
 
La necessità di pensare il sociale nello psichico e la relativa questione della loro continuità e correlativa discontinuità impone alla psicoanalisi di indagare sulle trascrizioni individuali della propria realtà sociale. L’attuale civiltà dei consumi mira a creare di continuo pseudomancanze trasformate in una serie infinita di vuoti, illusoriamente facili da colmare con i prodotti del mercato. Anoressie, bulimie, obesità, dipendenze, depressioni e attacchi di panico sembrano essere i sintomi della contemporaneità, le derive dell’attuale società bulimica dell’accumulo, della compensazione attraverso un oggetto reale di ciò che non si è avuto a livello simbolico, a livello dello scambio affettivo. Letture molteplici e saperi diversi cercano di inquadrare questa complessa problematica. Le figure del vuoto e le infinite declinazioni di questo termine rappresentano l’oggetto di questo quaderno.
 
5) Identità e processi di identificazione
                         a cura di Paolo Cotrufo e Rossella Pozzi
                           Contributi di Francesco Conrotto, Virginia De Micco, Paul Denis, Fausta Ferraro, Alfredo Lombardozzi, Fiorella Petrì, Rossella Pozzi,                                         Francesco Remotti, Luigi Rinaldi, Franco Scalzone, Sarantis Thanopulos, Gemma Zontini e del Gruppo CNP sull’identificazione.
 
Il quinto Quaderno del Centro Napoletano di Psicoanalisi, sezione locale della Società Psicoanalitica Italiana, è frutto del lavoro svolto collettivamente sul tema dell’identificazione nella molteplicità delle sue configurazioni e delle relazioni che intercorrono con la strutturazione dell’identità e con la soggettivazione. L’identificazione in psicoanalisi richiama subito una pluralità di qualificazioni che la specificano e al tempo stesso la articolano e la rifrangono: identificazione primaria, isterica, melanconica, narcisistica, edipica, alienante. Le numerose sfaccettature rinviano al versante evolutivo o regressivo della dinamica psichica, al lato patologico o a quello costitutivo. Concetto proteiforme, si presta alla riflessione sulla formazione – e deformazione – dell’Io e contemporaneamente chiama in causa l’alterità, nelle vesti degli oggetti o dei modelli assimilati. Nella sua caratteristica di processo suscettibile di un continuo divenire nella psiche ne segnala la trasformabilità e la plasticità, ma la espone anche a vicende di cristallizzazione e rotture traumatiche. Le problematiche esplorate interrogano teoria e prassi clinica chiamate a confrontarsi sempre più spesso con il narcisismo, la soggettività e i suoi confini, la precarietà del senso d’identità, attraversato da crisi personali e sociali.
 
6) Il desiderio e il suo oggetto
                         a cura di Raffaele Russo e Gemma Zontini

                          Contributi di Bernard Chervet, Felice Cimatti, Francesco Conrotto, Paolo Cotrufo, Alberto Luchetti, Roberto Musella, Francesco Napolitano,                            Rossella Pozzi, Sarantis Thanopulos, Gemma Zontini

La questione del desiderio e la sua articolazione con l’oggetto è molto complessa.
Il rapporto che il desiderio contrae con la sua stessa origine, con l’oggetto, con la costruzione della soggettualità, con il bisogno, con la pulsione pone infatti numerosi interrogativi.
Il desiderio è una forza come la pulsione e come l’affetto, una quantità che come pulsione e affetto ha la sua fonte nel corpo. Che rapporti intercorrono tra questi elementi? E come la quantità si può trasformare negli aspetti qualitativi che animano il desiderio?
E desiderio sovverte il registro del bisogno da cui sorge per “appoggio”. Ma si tratta davvero di due aspetti cosi diversi del funzionamento somatopsichico?
Si potrebbe pensare, rovesciando il concetto di “appoggio”, che il desiderio sorga contemporaneamente al bisogno e non secondariamente ad esso costringendolo a deviare dal suo proposito biologico? Qual è lo statuto dell’oggetto in relazione al desiderio? L’oggetto del desiderio è esterno, interno (e in tal caso che rapporto contrae con le identificazioni), è sempre totalmente sostituibile o la sua scelta è, almeno in parte, determinata dal particolare tipo di soggettività di colui che desidera? In relazione a questa questione si potrebbe pensare che il desiderio rappresenta l’elemento di intersezione soggetto-oggetto,
Io-Altro. Il desiderio, inoltre, potrebbe rappresentare un punto di equilibrio di due diversi regimi dell’Io: l’Io come soggetto dotato di una specifica singolarità e l’Io attraversato sempre dall'”impersonale” dell’inconscio da cui origina. Forse si potrebbe concepire il desiderio come una funzione continuamente costruttrice di equilibri, sempre precari e sempre da ricostruire, tra l’adattamento dell’appagamento e il rilancio metonimico
della ricerca dell’oggetto, tra costruzione del soggetto e dell’oggetto, tra singolarità soggettuale e costruzione culturale.
 
 
7) Crisi del lavoro, lavoro sulle crisi
                         a cura di Giovanna Cocchiarella e Paolo Cotrufo

                           Contributi di Giovanna Cocchiarella, Paolo Cotrufo, Christophe Dejours, Virginia De Micco, Alessandro Garella, Ugo Marani, Guelfo             Margherita, Roberto Musella, Giovanni Nolfe, Floriana Sarracino, Gemma Zontini 

Il concetto di lavoro, nella sua molteplicità di declinazioni quale attività psichica, relazionale, culturale e sociale, implica quello di trasformazione.
In fisica il lavoro misura la variazione di energia cinetica di un corpo, ossia la quantità di energia necessaria per imprimere una trasformazione a un corpo. Nella concettualizzazione freudiana il lavoro, Die Arbeit, occupa un posto centrale assumendo su di sé il significato stesso del funzionamento dell’apparato psichico; per Freud il lavoro compiuto dall’apparato psichico rappresenta la misura dell’attività cui esso è sottoposto in virtù della sua connessione con il corpo.
Il lavoro psicoanalitico sulla clinica contemporanea, caratterizzata dalla tendenza a cortocircuitare la realtà psichica, induce la trasformazione della quantità della sensazione corporea nella qualità della rappresentazione psichica.
Lo scenario sociale e culturale attuale sembra caratterizzarsi per il venir meno dei garanti metasociali quali impianti di inquadramento e di regolazione della vita di ognuno con una ricaduta sui garanti della vita psichica, fondamentali nella strutturazione delle formazioni mentali. Emerge, così, l’insufficienza dei processi di sublimazione e di simbolizzazione con tutti i suoi drammatici derivati. Tali articolate questioni sono affrontate nel testo dai vari autori tramite visioni e prospettive diverse, tali da creare un confronto dialettico e vivace.
 
8) La sessualità umana: perversa, polimorfa, pervasiva.
                      a cura di Paolo Cotrufo e Rosaria Tuccillo

                        Contributi di Andrea Baldassarro, Sergio Benvenuto, Paolo Cotrufo, Virginia De Micco, Gianni De Renzis, Riccardo Galiani, Silvana Lombardi, Paola Marion, Loredana Micati, Dominique Scarfone, Massimiliano Sommantico, Giuseppe Stanziano, Sarantis Thanopulos, Gemma Zontini

Il volume 8 dei Quaderni del Centro Napoletano di Psicoanalisi ha la pretesa di rimettere il tema della sessualità al centro della teoria e della clinica psicoanalitica contemporanea. La sessualità umana è, con tutta probabilità, una delle più innovative e rivoluzionarie concettualizzazioni del pensiero freudiano. Il suo non avere nulla a che fare con il sesso, il suo caratterizzarsi come lo sconveniente intorno al quale organizzare le manovre difensive dello psichismo, il suo essere anticipata e preordinata dalla sessualità infantile – caratterizzata da perversione e polimorfismo – pur essendo stata centrale nella teorizzazione di Freud e in quella della maggior parte degli psicoanalisti della prima e seconda generazione, sembra perdere progressivamente la sua importanza in alcuni degli sviluppi che sta prendendo la psicoanalisi attuale. Il Centro Napoletano di Psicoanalisi (CNP), sede locale della Società Psicoanalitica Italiana (SPI), ha dedicato al tema della sessualità, del sessuale, un seminario continuativo biennale che si è concluso con un Convegno. In questo volume sono raccolti alcuni dei lavori presentati durante le serate scientifiche del CNP e nel corso del Convegno su: “La sessualità umana: perversa, polimorfa, pervasiva”.